. 

La digestione   “Prima digestio fit in ore” (Scuola Medica Salernitana)

  

La digestione del cibo comincia nella bocca, infatti gli alimenti solidi, triturati dai denti ed impastati dalla saliva secreta dalle ghiandole salivari del cavo orale, si riducono in una massa molle ed umida, bolo alimentare. Questo viene deglutito e avviato nei segmenti inferiori dell’apparato digerente passando attraverso il cardias valvola di entrata. La fase chimica della masticazione è rappresentata dall’azione della saliva, le cui sostanze attive sono la mucina e la ptialina; quest’ultima è il primo enzima digestivo ed infatti ha il compito di attaccare gli amidi.

 

Una volta deglutito, attraverso un rapido passaggio nell’esofago, il bolo alimentare raggiunge lo stomaco. Lo stomaco è il primo grande serbatoio dell’apparato digerente; esso ha il compito di ricevere ed immagazzinare il cibo deglutito, di provvedere alla digestione attraverso le due solite fasi, meccanica e chimica e di spingere il bolo, ormai trasformato in chimo dai segreti gastrici, nel sottostante duodeno.

Lo stomaco esplica l’azione meccanica attraverso la sua complessa muscolatura che rimescola energicamente il contenuto gastrico in maniera tale che tutto il cibi immagazzinato venga a contatto con le sue pareti interne le quali secernono gli enzimi necessari per la trasformazione del bolo in chimo. Le cellule interne dello stomaco si distinguono in cellule mucose e cellule peptiche le prime secernono mucina, le seconde rennina, lipasi e pepsinogeno che in presenza di acido cloridrico diventa pepsina, responsabile della scissione delle proteine. L’azione chimica la esplica il succo gastrico a sua volta costituito dall’acido cloridrico, dagli enzimi (pepsina, rennina e lipasi) e dalla mucina.

L’acido cloridrico rende assorbibili alcuni elementi minerali come: ferro e calcio, inoltre svolge un’importante azione battericida;

la rennina è responsabile della coagulazione del latte;

la lipasi svolge una debole azione lipolitica;

la pepsina è responsabile della frammentazione delle proteine in proteosi e peptoni;

la mucina costituisce una vera e propria barriera di protezione della parete interna gastrica.

Attraverso il piloro, valvola di uscita dallo stomaco, il chimo raggiunge il duodeno.

 

In questo tratto del tubo digerente si riversano altri tre succhi digestivi – succo pancreatico, bile, succo enterico - capaci di trasformare il chimo in chilo. Il succo pancreatico,nettamente alcalino, neutralizza l’acidità del chimo ed è dotato di importanti attività enzimatiche rivolte alle sia alle sostanze proteiche che ai grassi ed ai glicidi presenti nel chimo. La bile secreta dal fegato poi raccolta nella colecisti e riversata nel duodeno ha un’azione emulsionante sui grassi e solubilizzante sugli acidi grassi e su altre sostanze (come vitamine liposolubili, colesterolo) favorendone l’assorbimento.

Il succo enterico è ricco di numerosi enzimi proteolitici, glicolitici e lipolitici responsabili della relativa scissione (es. la lattasi responsabile della trasformazione del disaccaride lattosio in zucchero semplice). Il succo enterico continua la sua azione anche durante il passaggio del digiuno e dell’ileo.

L’azione meccanica dell’intestino tenue consta di movimenti detti peristaltici, che servono al rimescolamento del contenuto lungo il decorso del tenue, fino alla valvola ileocecale.

 

Questa valvola segna il punto di passaggio dal tenue al cosiddetto intestino cresso, comprendente: cieco, colon (ascendente, trasverso, discendente), sigma colico, retto ed infine ano.

Il crasso sebbene privo di una propria secrezione digestiva, esercita una ulteriore azione in questo senso, attraverso la flora batterica. I germi del crasso agiscono anche sugli altri principi alimentari, eventualmente sfuggiti alla digestione ed all’assorbimento nel tenue, con fermentazione dei carboidrati, con putrefazione delle proteine, e con trasformazione degli acidi grassi in acidi grassi a catena più corta. Il contenuto intestinale, mentre subisce queste modificazioni chimiche, è sottoposto ad un continuo processo di riassorbimento di acqua e di Sali, fino ad assumere un carattere nettamente fecale